La Cina domina la produzione di moduli solari
Secondo un rapporto pubblicato da Bloomberg NEF , la Cina attualmente domina ogni fase del processo di produzione dei moduli solari fotovoltaici. Gli investimenti cinesi nel settore delle energie rinnovabili sono ingenti e la sua quota di mercato globale parla da sola. Qualsiasi Paese che desideri espandere la propria capacità solare non può ignorare la Cina. Questo è il dilemma che si trova ad affrontare il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che si è impegnato ad adottare una posizione dura nei confronti della Cina, cercando al contempo di orientare la politica energetica americana verso un futuro sostenibile.
Come mostrano i dati di Bloomberg, tutte le fasi, dalla produzione del polisilicio alla produzione delle celle e infine dei moduli, sono saldamente in mano alla Cina. Stati Uniti, Canada e Corea del Sud rimangono attori minori nella produzione di moduli solari fotovoltaici, occupandosi di tutte le fasi produttive. Mentre la Germania rimane un produttore di polisilicio, Taiwan è un produttore minore di celle e moduli.
I dati mostrano inoltre che la capacità produttiva cinese in ogni fase della produzione di pannelli solari è cresciuta molto più rapidamente rispetto ad altri Paesi negli ultimi vent'anni. Bloomberg stima che, grazie alla forte penetrazione del mercato cinese, circa il 60% del valore di un pannello solare assemblato negli Stati Uniti venga generato in Cina. Per i pannelli assemblati nel Sud-est asiatico, che gli Stati Uniti solitamente importano, questa percentuale sale al 70%.
La Cina domina tutte le fasi della produzione dei pannelli solari
Secondo un rapporto pubblicato da Bloomberg NEF la Cina sta attualmente dominando tutte le fasi del processo di produzione dei pannelli solari fotovoltaici. Gli investimenti cinesi nel settore delle energie rinnovabili sono stati ingenti e le quote di mercato globali lo dimostrano. Per qualsiasi Paese che voglia aumentare la propria capacità solare, non c'è semplicemente modo di aggirare la Cina. Questo è il dilemma che si trova ad affrontare il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha annunciato un approccio duro nei confronti della Cina, cercando al contempo di orientare la politica energetica statunitense verso un futuro sostenibile.
Come mostrano i dati Bloomberg, tutte le fasi, dalla produzione di polisilicio alla produzione di celle e infine di moduli, sono saldamente in mano alla Cina. Stati Uniti, Canada e Corea del Sud rimangono attori minori nella produzione di pannelli solari fotovoltaici, che gestiscono tutte le fasi produttive. Mentre la Germania rimane un produttore di polisilicio, Taiwan è un produttore di celle e moduli su piccola scala.
I dati mostrano inoltre che la capacità produttiva cinese, in tutte le fasi del processo di produzione dei pannelli solari, sta crescendo a un ritmo molto più rapido rispetto ad altri Paesi, e questo trend si è mantenuto invariato per gran parte degli ultimi due decenni. Bloomberg stima che, grazie alla forte penetrazione del mercato cinese, circa il 60% del valore di un pannello solare assemblato negli Stati Uniti venga generato in Cina. Tale percentuale sale al 70% per i moduli assemblati nel Sud-est asiatico, ovvero il tipo di moduli che gli Stati Uniti importano più frequentemente.


