Risposte al futuro delle start-up europee: The EU Inc. – Contro la burocrazia e le difficoltà nel reperire capitali
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Pubblicato il: 7 ottobre 2025 / Aggiornato il: 7 ottobre 2025 – Autore: Konrad Wolfenstein
Risposte al futuro delle startup europee: The EU Inc. – Contro la burocrazia e le difficoltà nel reperire capitali – Immagine: Xpert.Digital
Fine dell'incubo: come "EU Inc." sostituirà 27 sistemi legali e libererà i fondatori dell'Europa
L'Europa è in ritardo: cifre scioccanti mostrano perché una riforma radicale delle start-up è ormai in ritardo
Solo l'otto percento delle aziende in crescita a livello globale ha sede nell'UE, mentre circa il 60 percento ha sede in Nord America.
Mentre Stati Uniti e Cina dominano il panorama tecnologico globale, l'Europa rischia di perdere terreno nella corsa all'innovazione. I dati sono allarmanti: una significativa riduzione del capitale di rischio, una minore densità di aziende in crescita e un drammatico arretrato nelle domande di brevetto dipingono il quadro di un continente che non sta realizzando il proprio potenziale. La causa è in gran parte interna: un mercato interno frammentato che costringe i fondatori a districarsi nella giungla di 27 diversi sistemi giuridici nazionali, complicando e aumentando inutilmente i costi di espansione e investimento.
Ma un'iniziativa ambiziosa potrebbe cambiare radicalmente le carte in tavola: "EU Inc.", nota anche come "28° Regime". La visione è una struttura giuridica unificata e paneuropea che consentirebbe alle startup di affermarsi digitalmente entro 24 ore per meno di 100 euro e di crescere senza soluzione di continuità in tutta l'UE, senza dover aprire una nuova filiale per ogni paese. Promossa da una potente coalizione di fondatori di spicco come gli amministratori delegati di Personio e DeepL, investitori e sostenuta da politici di alto rango come Mario Draghi e la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, la proposta ha già trovato posto nel programma di lavoro ufficiale della Commissione Europea. Si tratta di un tentativo cruciale di ridurre gli ostacoli burocratici, mobilitare il capitale europeo e garantire la sovranità tecnologica del continente in un mondo sempre più polarizzato.
Perché EU Inc. è necessaria?
La risposta sta nella struttura frammentata del mercato europeo delle startup. Mentre una startup californiana può facilmente espandersi e raccogliere capitali in qualsiasi stato americano, i fondatori europei devono destreggiarsi tra 27 sistemi giuridici diversi se vogliono espandersi in tutta l'UE.
Questa frammentazione ha conseguenze misurabili. Solo l'8% delle aziende in crescita a livello globale ha sede nell'UE, mentre circa il 60% ha sede in Nord America. I dati per il capitale di rischio sono ancora più drammatici: in media, i venture capitalist investono circa il triplo del capitale negli Stati Uniti rispetto all'Europa. Tra il 2019 e il 2024, gli investimenti annuali in capitale di rischio nell'UE sono stati in media di 68 miliardi di dollari, rispetto ai 221 miliardi di dollari nelle Americhe.
Qual è la situazione attuale delle startup europee?
I dati dipingono un quadro preoccupante. La Germania, la più grande economia europea, ha raggiunto un livello record nel 2024 con 22.400 insolvenze aziendali, il livello più alto dal 2015. L'aumento tra le giovani aziende è particolarmente allarmante: le startup con meno di due anni di vita hanno registrato un aumento delle insolvenze di quasi il 40%.
La dipendenza dagli investitori stranieri è drammatica: una startup europea su due dipende da investitori statunitensi. Per ogni azienda con un investitore principale europeo, ce n'è un'altra con un investitore statunitense. Questa dipendenza è meno pronunciata in altre regioni: negli Stati Uniti e in Cina, gli investitori del proprio Paese guidano otto round di finanziamento su dieci.
L'Europa continua a perdere terreno. Mentre l'UE ha aumentato gli investimenti in ricerca e sviluppo del 32% dal 2019, gli Stati Uniti hanno aumentato la spesa del 69% e la Cina del 54%. In termini di domande di brevetto nel settore high-tech, tra il 2019 e il 2023, la Cina ha registrato un numero di brevetti 1,7 volte superiore a quello degli Stati Uniti e addirittura 7,6 volte superiore a quello dell'Europa.
Cos'è esattamente EU Inc. e come funziona?
La EU Inc., nota anche come "28° Regime", è una forma giuridica paneuropea specificamente progettata per le startup. Funzionerebbe come un'unica GmbH europea, coesistendo con le forme giuridiche nazionali come GmbH, SARL e SRL, ma essendo riconosciuta allo stesso modo in tutta Europa.
I principi fondamentali si articolano in quattro pilastri: in primo luogo, una forma giuridica uniforme ai sensi del diritto dell'UE, che possa operare a livello transfrontaliero senza dover costituire una filiale separata in ciascun Paese. In secondo luogo, un registro centrale digitale per la costituzione e l'amministrazione online tramite un registro UE, idealmente in inglese. In terzo luogo, documenti di investimento standardizzati, come term sheet, accordi di partecipazione e note SAFE, riconosciuti ovunque. In quarto luogo, un programma di partecipazione dei dipendenti a livello UE con stock option standardizzate per tutta Europa.
La visione è ambiziosa: una startup dovrebbe potersi registrare entro 24 ore per una quota inferiore a 100 euro, interamente in digitale, senza appuntamento notarile e senza un capitale minimo richiesto. Andreas Klinger, uno dei principali ideatori, descrive opportunamente il concetto come "Delaware Inc. incontra Stripe Atlas incontra Y Combinator SAFE".
Chi sostiene l'iniziativa e quale supporto è disponibile?
L'iniziativa EU Inc. è stata lanciata alla fine del 2024 da una coalizione di importanti fondatori e investitori. Tra i principali promotori figurano l'investitore austriaco Andreas Klinger (Prototype Capital, ex CTO di Product Hunt), Philipp Herkelmann, Simon Schaefer e Vojtech Horna. Andreas Klinger vanta una vasta esperienza: è stato membro fondatore di Product Hunt, Vicepresidente esecutivo di CoinList, Responsabile del servizio remoto di AngelList e CTO di On Deck.
Il sostegno è sorprendentemente ampio: oltre 16.000 persone hanno firmato la petizione, tra cui importanti fondatori come Hanno Renner (Personio), Jarek Kutylowski (DeepL), Verena Pausder (Startup Association) e i fondatori di Revolut e Bolt. Anche politici di alto rango hanno manifestato il loro sostegno, tra cui l'ex governatore della Banca Centrale Mario Draghi e l'ex Primo Ministro italiano Enrico Letta.
Particolarmente degno di nota è il supporto di studi legali affermati come Cooley, Orrick e Osborne Clarke, che stanno contribuendo a definire i dettagli legali. La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha già fatto riferimento al "28° regime" a Davos nel gennaio 2025.
Qual è lo stato attuale e la programmazione?
L'iniziativa ha già compiuto concreti progressi politici. Nel maggio 2025, EU Inc. è entrata a far parte del programma di lavoro ufficiale della Commissione Europea nell'ambito della "Strategia UE per le startup e le scaleup". La Commissione ha istituito un gruppo di lavoro dedicato con cui i promotori sono in contatto regolare.
La tempistica è ambiziosa ma realistica: la Commissione europea dovrebbe pubblicare le sue proposte legislative nel primo trimestre del 2026. Dopo le consultazioni in seno al Consiglio europeo e al Parlamento, si prevede che la EU Inc. entri in vigore nel 2027. Andreas Klinger è ottimista: "Nella migliore delle ipotesi, la prima società nella nuova forma giuridica potrebbe essere lanciata già nel 2028".
Una consultazione pubblica della Commissione europea, in cui le parti interessate potevano esprimere le proprie opinioni sull'iniziativa pianificata, si è svolta fino alla fine di settembre 2025. Parallelamente, i promotori stanno lavorando per mobilitare il sostegno politico a livello degli Stati membri, al fine di garantire che la proposta legislativa finale sia sufficientemente ambiziosa.
Quale ruolo gioca il rapporto di Mario Draghi in questo contesto?
Il rapporto di Mario Draghi sul futuro della competitività europea, pubblicato nel settembre 2024, fornisce un'importante base politica per l'iniziativa EU Inc. Il rapporto individua nel colmare il divario di innovazione con Stati Uniti e Cina una sfida fondamentale e chiede una nuova strategia industriale per l'Europa.
L'analisi di Draghi dimostra in modo drammatico il ritardo dell'Europa: la produttività nell'UE continua a essere inferiore a quella degli Stati Uniti e sta migliorando più lentamente rispetto ai mercati asiatici. Il rapporto, di circa 400 pagine, contiene 170 raccomandazioni e stima che la trasformazione digitale, sociale e sostenibile dell'economia dell'UE richiederà circa 800 miliardi di euro di investimenti annuali.
Draghi ha avvertito con enfasi che i governi europei "non sono riusciti a comprendere la gravità della situazione". Il suo rapporto sottolinea in particolare la rimozione delle barriere normative all'innovazione e la riduzione della frammentazione del mercato interno come principali ostacoli alla crescita. Questa diagnosi è perfettamente in linea con gli obiettivi dell'iniziativa EU Inc.
Come sta reagendo il mondo delle start-up tedesche all'iniziativa?
La reazione in Germania è stata estremamente positiva. Verena Pausder, presidente della Deutsche Startup Association da dicembre 2023, sostiene attivamente l'iniziativa. Sottolinea: "Una società per azioni europea ridurrebbe le barriere, consentirebbe la crescita oltre i confini nazionali e moltiplicherebbe così la capacità innovativa del nostro continente".
L'associazione tedesca delle startup, che riunisce 1.200 membri, vede EU Inc. come parte di un programma di innovazione più ampio. Pausder, che vanta una vasta esperienza come imprenditore, investitore e co-fondatore dell'FC Viktoria Berlin, sostiene un "risveglio imprenditoriale" per la Germania.
Anche importanti fondatori tedeschi sostengono l'iniziativa. Hanno Renner, CEO della startup miliardaria Personio con sede a Monaco di Baviera, chiede: "Dobbiamo diventare indipendenti da Stati Uniti e Cina, soprattutto per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche". Si lamenta del fatto che, a causa della frammentazione del quadro giuridico europeo, Personio debba gestire sette sedi in Europa, con un numero altrettanto elevato di filiali.
Quali problemi specifici risolve EU Inc.?
EU Inc. affronta diversi problemi fondamentali dell'ecosistema delle startup europee. In primo luogo, la complessità della costituzione di un'azienda: mentre negli Stati Uniti le startup possono essere fondate rapidamente e digitalmente, molti paesi europei richiedono ancora la nomina di un notaio, un capitale minimo e complesse procedure burocratiche.
In secondo luogo, gli ostacoli agli investimenti: Katharina Wilhelm della società internazionale di venture capital Index Ventures spiega: "Molti investitori informali e fondi internazionali sono ormai diffidenti nei confronti di paesi come la Germania, semplicemente a causa degli elevati costi e della complessità legale". Gli investitori devono effettuare valutazioni legali e fiscali separate per ciascun paese.
In terzo luogo, ci sono gli ostacoli alla scalabilità: una startup californiana può espandersi facilmente in qualsiasi stato americano, mentre le aziende europee devono aprire filiali separate in ogni paese. Questo non solo rallenta la crescita, ma crea anche costi e oneri amministrativi significativi.
In quarto luogo, la partecipazione dei dipendenti: i programmi standardizzati di stock option sono difficili da implementare in Europa a causa delle diverse normative nazionali, il che rende più complicato attrarre e trattenere i talenti.
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EU Inc.: come un'unica forma giuridica potrebbe reinventare le startup europee
Quali sono gli ostacoli e le critiche?
Nonostante l'ampio sostegno, non mancano voci scettiche. Una delle principali critiche riguarda la complessità dell'attuazione: l'armonizzazione del diritto societario, fallimentare, del lavoro e tributario tra i 27 Stati membri rappresenta un'impresa normativa di enorme portata.
Alcuni osservatori temono che la società per azioni europea possa essere diluita nella pratica dai compromessi tra gli Stati membri. La storia della Società per Azioni Europea (SE) dimostra che le forme giuridiche paneuropee non portano automaticamente a un'adozione diffusa, a meno che non siano sostanzialmente più semplici delle alternative nazionali.
Le questioni fiscali rimangono complesse: sebbene la forma giuridica delle società per azioni dell'UE debba essere armonizzata, la fiscalità e il diritto del lavoro rimangono fondamentalmente di competenza nazionale. Ciò potrebbe far sì che molti degli attuali problemi persistano anche in caso di standardizzazione della forma giuridica.
Anche i limiti temporali sono rilevanti: anche con un'attuazione politica di successo, ci vorranno anni prima che venga fondata la prima EU Inc. Nel mondo in rapida evoluzione delle startup, potrebbe essere troppo tardi per recuperare il ritardo attuale rispetto a Stati Uniti e Cina.
Qual è la posizione della Commissione europea sull’iniziativa?
La Commissione Europea non solo ha accolto con favore l'iniziativa EU Inc., ma l'ha anche posizionata come componente centrale della sua strategia per le startup. Stéphane Séjourné, Vicepresidente esecutivo per la Prosperità e la Strategia Industriale, spiega: "Le aziende fondate in Europa devono crescere in Europa".
La Commissione prevede un pacchetto completo di misure in cinque aree: promuovere un ambiente favorevole all'innovazione, migliorare i finanziamenti, sostenere l'assorbimento e l'espansione del mercato, attrarre e trattenere i migliori talenti e facilitare l'accesso alle infrastrutture e alle reti.
Di particolare interesse è l'iniziativa "Blue Carpet" (2025-2026), incentrata sulla formazione imprenditoriale, sugli aspetti fiscali dell'azionariato dei dipendenti e sull'occupazione transfrontaliera. La Commissione intende inoltre promuovere visti accelerati per i fondatori di imprese extra-UE.
Il progetto "European Business Wallet" mira a consentire interazioni digitali fluide con le pubbliche amministrazioni in tutta l'UE attraverso un'identità digitale unificata. Ciò completerebbe la visione di un'infrastruttura digitale di EU Inc.
Quale ruolo svolgono gli investitori internazionali?
Gli investitori internazionali, soprattutto statunitensi, svolgono un ruolo cruciale nell'ecosistema delle startup europee. Tuttavia, questa dipendenza è problematica: investitori statunitensi come Sequoia, Bessemer Ventures e Andreessen Horowitz investono principalmente in startup europee più consolidate che necessitano di maggiori finanziamenti per la loro crescita.
I dati illustrano lo squilibrio: oltre un quarto (27%) degli investimenti in startup europee proviene dagli Stati Uniti, mentre gli investitori europei rappresentano solo il 7% del volume degli accordi negli Stati Uniti. Tra il 2020 e il 2024, circa il 60% dei finanziamenti alle startup europee proveniva da investitori stranieri.
Questa dipendenza comporta rischi strategici: gli investitori esterni potrebbero avere priorità diverse rispetto agli stakeholder europei. Potrebbero delocalizzare le startup europee di successo nei loro mercati nazionali o ritirare i loro investimenti in caso di tensioni economiche.
EU Inc. potrebbe fornire una soluzione in questo caso: documenti di investimento standardizzati e strutture legali semplificate renderebbero più facile per gli investitori europei investire oltre confine. Ciò potrebbe promuovere lo sviluppo di un mercato paneuropeo del capitale di rischio più forte.
In che modo la situazione varia nei diversi paesi europei?
La frammentazione dell'Europa si riflette chiaramente nelle differenze tra i paesi. La Francia ha superato la Germania diventando il secondo mercato europeo per le startup: nel 2024, le startup francesi hanno ricevuto circa 7,5 miliardi di dollari, mentre le aziende tedesche circa 6,7 miliardi di dollari. Il Regno Unito rimane il leader indiscusso con 13,1 miliardi di dollari.
Queste differenze riflettono diversi contesti normativi. Negli ultimi anni la Francia ha implementato riforme mirate a favore delle startup, mentre la Germania deve far fronte a ostacoli burocratici. Paradossalmente, la Brexit non ha danneggiato in modo significativo il Regno Unito, poiché Londra rimane un centro finanziario attraente per gli investitori internazionali.
I problemi strutturali sono particolarmente evidenti in Germania: i fondi pensione europei investono solo lo 0,01% del loro capitale in società di venture capital, una percentuale significativamente inferiore a quella degli Stati Uniti. Nei paesi di lingua tedesca, questa quota è addirittura in calo ed è inferiore al livello del 2016.
L'iniziativa WIN da 12 miliardi di euro pianificata dal governo tedesco mira a dare nuovo impulso, ma ci vorranno anni prima che l'ecosistema ne tragga beneficio. EU Inc. potrebbe avere un impatto più rapido perché affronta gli ostacoli normativi piuttosto che quelli puramente finanziari.
Quale impatto avrebbe l'EU Inc. sulla competitività?
Le imprese europee potrebbero aiutare l'Europa a evitare di perdere completamente terreno rispetto a Stati Uniti e Cina. Attualmente, il divario è drammatico: il mercato del capitale di rischio statunitense rappresenta lo 0,7% del PIL, mentre i sette miliardi di euro di investimenti in startup tedesche rappresentano solo circa lo 0,2% della produzione economica tedesca.
L'Europa possiede punti di forza fondamentali che potrebbero essere sfruttati con strutture migliori: eccellenti scenari di ricerca, solide PMI, competenze nell'automazione industriale e nei semiconduttori di potenza. La regione è inoltre leader in alcune tecnologie di nicchia e ha un PIL paragonabile a quello degli Stati Uniti.
Le aziende europee potrebbero offrire vantaggi, soprattutto nei settori della tecnologia avanzata e della robotica. Andreas Klinger sostiene che l'Europa, con le sue reti di produzione e la sua competenza nella visione artificiale, sarebbe in realtà una sede migliore per le aziende di robotica se le barriere legali e finanziarie venissero rimosse.
Un sistema europeo unificato potrebbe anche fermare l'esodo dei fondatori europei verso gli Stati Uniti. La percentuale di europei che fondano imprese negli Stati Uniti è salita a circa l'11% negli ultimi anni. Daniel Khachab, fondatore dell'app per ordinare al ristorante Choco, sollecita un'azione rapida: "Vedo EU Inc. come un segnale di speranza, di cui abbiamo bisogno in questi tempi in cui tutti pensano di lasciare l'UE".
Quali sfide tecniche e pratiche devono essere risolte?
L'attuazione pratica dell'EU Inc. richiede un'infrastruttura tecnica significativa. È necessario creare un registro centrale dell'UE compatibile con i sistemi nazionali. Ciò è particolarmente complesso perché i diversi Paesi utilizzano sistemi informatici e standard di dati diversi.
La standardizzazione dei documenti di investimento (EUFAST) è giuridicamente complessa. Questi documenti devono essere compatibili con le diverse normative nazionali sui mercati dei capitali, pur rimanendo semplici e standardizzati. Studi legali internazionali stanno già lavorando a bozze, ma il coordinamento finale con i 27 ordinamenti nazionali sarà complesso.
I processi KYC (Know Your Customer) e AML (Anti-Money Laundering) devono essere armonizzati. Attualmente, ogni paese dell'UE ha le proprie procedure, complicando le attività transfrontaliere. Un'unica società europea richiederebbe procedure standardizzate ma conformi alla legge.
Anche l'integrazione con le piattaforme bancarie e di lavoro esistenti è complessa. Le startup devono essere in grado di interagire senza problemi con diverse banche nazionali, fornitori di servizi di elaborazione paghe e sistemi HR, senza la complessità delle attuali configurazioni multi-paese.
In che modo EU Inc. potrebbe trasformare l'ecosistema delle startup europee?
EU Inc. potrebbe determinare un cambiamento radicale di paradigma. Invece di 27 mercati nazionali frammentati, emergerebbe un mercato europeo unificato delle startup con 450 milioni di consumatori. Ciò fornirebbe alle startup europee una massa critica paragonabile a quella del mercato americano fin dall'inizio.
L'"effetto volano" potrebbe accelerare: startup più semplici portano a un maggior numero di startup, il che attrae più investitori, rafforzando a sua volta l'ecosistema. Andreas Klinger descrive questo come una soluzione agli svantaggi sistematici che hanno portato l'Europa a perdere il Web 2.0 a causa della frammentazione dei media, della lingua e degli investitori.
La mobilità dei talenti migliorerebbe drasticamente. Con programmi di stock option standardizzati, le startup europee sarebbero in grado di attrarre e trattenere più facilmente i migliori talenti da diversi paesi. Questo è particolarmente importante perché, sebbene l'Europa disponga di università eccellenti, molti laureati emigrano negli Stati Uniti.
I mercati dei capitali potrebbero diventare più integrati: se gli investitori non dovessero più sottoporsi a processi di due diligence separati per ogni Paese, i fondi di venture capital europei potrebbero investire in modo più efficiente oltre confine. Ciò aumenterebbe i flussi di capitali all'interno dell'Europa e ridurrebbe la dipendenza dagli investitori statunitensi.
Quali sono le implicazioni strategiche a lungo termine dell'iniziativa?
EU Inc. è più di una semplice riforma normativa: fa parte di una strategia più ampia per la sovranità tecnologica europea. In un momento in cui le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti, Cina ed Europa sono in aumento, la capacità di sviluppare i propri leader tecnologici sta diventando sempre più strategicamente importante.
L'iniziativa potrebbe aiutare l'Europa a creare il suo "equivalente del Delaware Inc." Il Delaware attrae una quota sproporzionata di aziende americane grazie alle sue leggi favorevoli alle imprese. Un'EU Inc. di successo potrebbe avere un effetto simile, attraendo aziende internazionali in Europa.
Ciò potrebbe essere particolarmente rilevante nel campo dell'intelligenza artificiale. Sebbene l'UE abbia già approvato un pacchetto di innovazione da tre miliardi di euro per le startup di intelligenza artificiale, l'UE potrebbe offrire ulteriori vantaggi strutturali alle aziende. Le aziende europee di intelligenza artificiale potrebbero beneficiare di leggi UE più severe sulla protezione dei dati, e al contempo scalare più facilmente.
Anche l'integrazione nelle più ampie politiche digitali dell'UE è significativa. EU Inc. si inserisce in iniziative come il Decennio Digitale, il Digital Services Act e il previsto Regolamento sull'IA. Insieme, questi regolamenti potrebbero posizionare l'Europa come un'alternativa agli Stati Uniti e alla Cina.
La dimensione temporale è fondamentale: se l'iniziativa EU Inc. avrà successo, potrebbe aiutare l'Europa a non lasciarsi sfuggire la prossima ondata tecnologica (Web 3.0, intelligenza artificiale avanzata, informatica quantistica). Se fallirà o arriverà troppo tardi, l'Europa potrebbe perdere definitivamente il suo ruolo di sviluppatore tecnologico.
L'iniziativa EU Inc. rappresenta quindi più di una semplice semplificazione burocratica: è un tentativo di rafforzare radicalmente la posizione dell'Europa nel panorama dell'innovazione globale e di garantire la sovranità tecnologica a lungo termine.
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