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Il progetto di legge EEG viola gli interessi delle piccole e medie imprese.

La bozza di legge EEG viola gli interessi delle piccole e medie imprese - Immagine: @shutterstock|Juergen Priewe

La bozza di legge EEG viola gli interessi delle piccole e medie imprese – Immagine: @shutterstock|Juergen Priewe

Discriminazione assurda contro il consumo personale

La legge tedesca sulle fonti energetiche rinnovabili (EEG 2017) regola l'immissione preferenziale di energia elettrica da fonti rinnovabili nella rete e garantisce tariffe di immissione fisse per i produttori. Sebbene il governo tedesco abbia ritenuto l'EEG un successo per quanto riguarda l'espansione delle energie rinnovabili, la sua efficienza economica e ambientale, nonché alcuni aspetti come le esenzioni per l'industria, sono oggetto di un dibattito controverso.

Secondo la definizione giuridica (§ 1 comma 1 EEG), si intende agire nell'interesse della tutela del clima e dell'ambiente

Entro il 2025 la quota di energie rinnovabili nell'approvvigionamento elettrico dovrà essere aumentata al 40-45% e entro il 2035 al 55-60% (§ 1 comma 2 EEG 2014).

È stata pubblicata la prima bozza di legge per modificare la Legge sulle Fonti Energetiche Rinnovabili (EEG). L'Associazione Tedesca per la Mobilità Rinnovabile (BRM) si concentra sull'ottimizzazione delle condizioni affinché le piccole e medie imprese (PMI), le piccole e medie aziende municipalizzate e i cittadini possano partecipare attivamente alla transizione energetica.

Solo attraverso una rapida e massiccia espansione del fotovoltaico, dell'energia eolica, del biogas (compreso il biometano), delle tecnologie di stoccaggio come l'elettrolisi dell'idrogeno con utilizzo di H2 nella mobilità, nonché la riconversione all'elettricità e alla mobilità elettrica, i combustibili fossili potranno essere sostituiti abbastanza rapidamente da contrastare la catastrofe climatica.

Purtroppo, secondo il BRM, la bozza prevede solo l'esenzione dell'elettrolisi dell'idrogeno dal sovrapprezzo EEG:

"Il progetto porta chiaramente la firma delle grandi EVU (aziende di fornitura di energia), che vogliono imporre un oligopolio ed escludere dalla concorrenza le aziende energetiche cittadine e le medie imprese", ha affermato Peter Schrum, presidente della BRM.

"Invitiamo tutte le associazioni di settore a impegnarsi per rafforzare coloro che hanno reso possibile la transizione energetica, vale a dire i cittadini con diversi milioni di voti, la classe media e le piccole e medie aziende di servizi pubblici comunali", ha proseguito Peter Schrum.

“Chiediamo che gli impianti fotovoltaici fino a 2 MWp siano esentati dall’obbligo di gara.”

"Continuiamo a chiedere la promozione della commercializzazione diretta dell'energia elettrica da fonti rinnovabili e non il trasferimento unilaterale della commercializzazione dell'energia prodotta dai cittadini alle aziende di servizi energetici. L'idrogeno è anche un business per le piccole e medie imprese. Le associazioni di cittadini devono essere autorizzate a fornire la loro energia elettrica da fonti rinnovabili, raggruppata per l'elettrolisi decentralizzata dell'idrogeno tramite la connessione alla rete, senza che le aziende di servizi energetici ne traggano profitto. Qualsiasi altra soluzione equivarrebbe a privare i cittadini dei loro diritti".

Il BRM afferma: "L'autoconsumo e il marketing diretto sono i pilastri della transizione energetica. I settori solare, eolico e delle biomasse devono lottare per questo più che mai"

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