Il 56% dei giovani non pagherebbe per la protezione dei dati
Pubblicato il: 7 settembre 2018 / Aggiornamento del: 9 settembre 2018 - Autore: Konrad Wolfenstein
Circa nove giovani su dieci in questo Paese utilizzano ogni giorno i servizi sociali online. Il più popolare è WhatsApp, seguito da Snapchat. Tuttavia, due terzi degli intervistati non trovano accettabile che molti dati vengano divulgati e utilizzati dalle aziende per scopi pubblicitari. Ma la maggior parte dei servizi sono finanziati tramite lo stesso modello di business. Ma più della metà (56%) dei giovani non sarebbe disposta a pagare per la protezione dei dati, secondo un recente sondaggio dell’Istituto economico tedesco (IW). Come mostra il grafico, per il 16% sarebbero ipotizzabili fino a cinque euro, mentre il 12% pagherebbe anche da cinque a dieci euro al mese per la protezione dei dati. Il 14% pagherebbe dai 10 ai 30 euro per la sicurezza dei dati, mentre il 3% pagherebbe più di 30 euro.
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